Nato a Barberino di Mugello il 27 febbraio 1917, morto a Prato nel luglio 2014.
Dopo la dura esperienza della guerra in Libia e della prigionia nel campo inglese di Zonderwater - dal 1938 al 1946- si è trasferito a Prato lavorando nel settore tessile.
Già durante la prigionia aveva incominciato a coltivare l’“Acuta mania” della Poesia, come lui stesso l’ha definita dando questo titolo alla sua prima raccolta poetica.
I versi seguenti sintetizzano in modo esemplare la qualità della sua vena poetica che si esprime prevalentemente nella metrica tradizionale ed echeggia la poesia toscana trecentesca.
“Qui ci sono i fiori che raccolsi
lungo il sentiero della vita mia:
poche le rose ma, dov’io mi dolsi,
le parole son pruni in poesia.”
Alla profonda e amara riflessione sul male che gli uomini fanno a loro stessi, si accompagna però l’intatta speranza nella scintilla divina che riporta l’Uomo ad affidarsi a Dio.
Siro Vignolini è stato socio de Il Castello dal 2011.
Delle numerose produzione poetica e narrativa, Siro ha pubblicato soltanto la raccolta “Acuta mania” nel 2014 e le Memorie del servizio di Leva, Guerra e Prigionia sempre nel 2014.
"Da quel grandioso mare" di Siro Vignolini